SABATO 22 maggio- dalle 10.30 alle 17.00 - saremo in Piazza Dante a Lugano per una giornata di sensibilizzazione sui diritti animali. Organizzeremo uno stand informativo (con nuovi gadget griffati ATRA), distribuiremo volantini e raccoglieremo firme per le petizioni in corso.
Vi aspettiamo!

Questo sabato, 24 aprile (dalle 10.30 alle 17.00) in occasione della Giornata mondiale per gli animali nei laboratori, saremo in Via Peri a Lugano con il nostro gazebo, per una giornata informativa contro la vivisezione. Distribuiremo volantini e raccoglieremo le firme per la petizione che chiede di destinare i finanziamenti pubblici a metodi di ricerca scientifici e, quindi, senza animali.
Vi aspettiamo!

Il 27 marzo vi aspettiamo in Piazza Dante a Lugano dalle 10.30 alle 17.00 per protestare insieme a noi contro le macellazioni di agnelli (e non solo) per la Pasqua.
Allestiremo uno stand informativo con distribuzione di flyer per ricordare i milioni di cuccioli che ogni anno vengono sacrificati in nome della tradizione.
Per una Pasqua senza crudeltà unisciti a noi e non macchiarti la coscienza del sangue di innocenti!

Il 3 febbraio 2021, il Consiglio federale ha annunciato il lancio del programma nazionale di ricerca (PNR) 79 sul tema “Advancing 3R – animali, ricerca e società”. Dotato di un budget di 20 milioni di franchi per una durata di 5 anni, il programma mira a diminuire in maniera considerevole il numero degli esperimenti sugli animali e dunque “anche degli animali da laboratorio”, riducendo nel contempo “lo stress degli animali durante gli esperimenti e l’allevamento”.
Il PNR si occuperà inoltre degli “aspetti etici, giuridici, sociali, culturali ed economici della sperimentazione animale”. Il PNR 79 viene portato avanti in stretto coordinamento con il Centro di competenza 3R (3RCC), fondato nel 2018 e sostenuto finanziariamente dalla Confederazione.
UN VERO SOSTEGNO ALLA SOSTITUZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE?
Ancora una volta quando si tratta di sostenere i metodi di ricerca senza animali, il Consiglio federale stempera i mezzi messi a disposizione finendo per rendere inefficace l’aiuto apportato. Sappiamo che, dei 70-80 milioni di franchi versati ogni anno da Confederazione e Cantoni per i centri di detenzione degli animali da laboratorio, la maggior parte è destinata ai laboratori. Perché non è possibile ottenere lo stesso impegno quando si tratta di porre fine alle sofferenze degli animali?
Avere un budget di 20 milioni di franchi su 5 anni significa che ogni anno saranno attribuiti al massimo 4 milioni di franchi per perseguire lo scopo del PNR 79. Comparati alle diverse centinaia di milioni di franchi destinati alla sperimentazione animale, questi 4 milioni sono una vera miseria. Se poi parte di questi 4 milioni sarà destinata a studi vaghi “sugli aspetti etici, giuridici, sociali, culturali ed economici della sperimentazione animale”, la Svizzera si sarà fatta scappare ancora una volta la possibilità di dimostrare che ci tiene davvero a ridurre al massimo le sofferenze inflitte agli animali.
Torturare un animale rinchiuso in una gabbia è immorale. Non fare tutto il possibile per porre fine a questa ingiustizia è avvilente.
NO ALL’INTERVENTO DEL CENTRO DI COMPETENZA 3R NEL PNR 79
Altra inquietudine, la volontà del Consiglio federale di coinvolgere il 3RCC nella condotta del PNR 79. Creato nel 2018, il 3RCC, in origine progetto ambizioso ed entusiasmante, ha prontamente dimostrato la sua inefficacia. Non avrebbe potuto essere diversamente dato che quasi tutti i membri con una funzione esecutiva sono dei ricercatori che non fanno mistero della loro posizione a favore della sperimentazione animale. Come per esempio Christian Leumann (rettore dell’Università di Berna), Detlef Günther (Politecnico federale di Zurigo), Rolf Zeller (Università di Basilea) o Gregor Rainer (Università di Friburgo), tutti membri del Consiglio strategico del 3RCC.
Come facciamo a credere che sostengano davvero lo sviluppo dei metodi sostitutivi alla sperimentazione animale?
Su un budget annuale di 3,5 milioni (2), pochi sono i fondi destinati ai progetti di ricerca, nonostante il centro riceva numerose domande dagli ambienti scientifici. Per gli anni 2018-2019 il 3RCC dichiara di aver ricevuto 150 richieste di finanziamento di progetti, provenienti da più di venti istituzioni diverse. Ma alla fine sono soltanto 10 i progetti sostenuti per un totale di 2,6 milioni sui 7 milioni disponibili.

Il prossimo 7 marzo voteremo sull'accordo AELS tra la Svizzera e l'Indonesia. Quello che viene venduto come un accordo umanamente e ambientalmente sostenibile in realtà non è né uno né l'altro.
L'olio di palma, estratto dai frutti della palma da olio (simile a quello di colza e di girasole), viene usato moltissimo nei prodotti alimentari, ma anche nei saponi o nei detersivi e viene venduto a un prezzo molto più basso rispetto alle sue alternative (come l'olio di colza). Ciò ne fa il più utilizzato olio vegetale a livello mondiale. La produzione dell'olio di palma non è sostenibile. Le condizioni di lavoro sono spesso disumane, i diritti dei lavoratori non vengono rispettati e le etichette sulla sostenibilità dell'olio di palma sono spesso fallaci o fraudolente.
Per produrlo, inoltre, si deforestano le foreste pluviali della Terra. A farne principalmente le spese è la foresta pluviale tropicale del Borneo, sull'omonima isola, che racchiude il 6% della biodiversità mondiale: 15mila specie di piante, 3mila specie di alberi, oltre 200 specie di mammiferi, più di 400 specie di uccelli. La foresta pluviale del Borneo è l'unico habitat esistente degli oranghi, animali a rischio critico di estinzione. Inoltre ci vivono altre specie animali a rischio critico d'estinzione o già pesantemente minacciate: l'elefante del Borneo, il rinoceronte di Sumatra, l'orso malese, il babirussa e il leopardo nebuloso del Borneo.
Oltre a non garantire la protezione dei lavoratori e delle popolazioni locali, dell'ambiente e degli animali, l'accordo AELS tra Svizzera e Indonesia danneggerebbe l'economia svizzera e non aiuterebbe a portare nessun reale beneficio.
Per tutti questi motivi VI INVITIAMO A VOTARE NO ALL'ACCORDO CON L'INDONESIA IL 7 MARZO!